Questi ultimi tempi vedono scontri in piazza, anche duri, non come nel '76, ma ben più cruenti di quanto ci si era abituati a vedere dopo 30 anni di sonno. In Grecia, in Spagna, in Francia e in Italia varie motivazioni spingono gli uomini a tornare cittadini: è la democrazia come l'abbiamo intesa dal dopoguerra che fallisce, perché il punto in comune è il fallimento della politica nel garantire benessere ai cittadini, nel garantire partecipazione, diritto allo studio e qualità dell'università, e così via.
Oggi scrivo per parlare delle manifestazioni contro le "grandi opere pubbliche".
La TAV: un'opera pensata già storpia. Da costruire in un periodo di magra economica, da affiancare ad una ferrovia già esistente a poca distanza e già sottoutilizzata. Costosa come il ponte sullo stretto di Messina e dall'impatto ambientale ancora maggiore. Uno sfregio dell'economia dei pochi alle ricchezze dei molti: la valle e i suoi abitanti.
Allo stesso modo è uno sfregio alla dignità dei concittadini della val di Susa, e alla democrazia quello che sta accadendo in questi giorni ai loro danni: feriti, cariche, militarizzazione dei cantieri, e poco fa la notizia e le foto tramite blog e twitter dello sfregio alle tende dei manifestanti da parte delle forze dell'ordine.
Qui le poche e semplici ragioni per cui non solo i cittadini della val di Susa, ma tutti noi cittadini italiani ed europei dobbiamo impedire che questo ennesimo errore venga compiuto.
Mi ricordano molto gli argomenti per cui tutti i cittadini delle coste marchigiane si sono e si stanno ribellando contro la costruzione dei rigassificatori a largo di Porto Recanati e Falconara Marittima:
- dannoso per i locali
- perdita economica netta per la nazione
- ridondante
- ad elevato impatto ambientale
- a rischio catastrofe
Per Porto Recanati al momento le prime battaglie sembrano vinte. Del resto parliamo di una bandiera blu tra le più belle delle Marche. Ma per Falconara ancora il destino sembra incerto, se non pericoloso: la regione deve ancora decidere e continua a rinviare la decisione, schiacciata dai cittadini da una parte e dal governo dall'altra. Qui i motivi per cui opporsi a questa opera.
Politica e sangue, sono contento che l'Italia stia vivendo un periodo di risveglio, perché a un certo punto con le buone maniere non si ottiene più nulla. Ci sono dei pazzi che credono di fare qualcosa di utile facendo saltare i siti del governo italiano e dei suoi partiti, come gli hacker* dietro a #italianrevolution. Purtroppo bisogna sporcarsi le mani, potrebbero far saltare il web intero, ed il mondo andrebbe ancora avanti. Allo stesso modo il cibo non si genera spontaneamente negli scaffali dei supermercati, perciò lascio il computer e il tempo perso finora per andare a sistemare l'orto...
* è spiacevole dover usare il termine hacker nel suo senso improprio (vd. "L'etica hacker", P. Himanen)