venerdì 30 settembre 2011

Per te che stai leggendo con l'iPad

Io sono un ingegnere elettronico, laureato con 110 e lode, ho lavorato alla Intel e fatto ricerca all'estero. Insomma il perfetto prototipo di persona che - se non avesse aperto gli occhi - sarebbe tutto eccitato ad ogni nuovo progresso tecnologico, alla ricerca spinta, alla diffusione dell'elettronica, ai gadget tecnologici e magari alle novità verdi, alle ecoinnovazioni e via dicendo.

Peccato che siano tutte balle. Una su mille ha davvero un impatto positivo se la si valuta in chiave olistica. Da quando ho studiato la macrobiotica di UPM la mia posizione in merito a tante questioni è cambiata. Per questo vi do un paio di spunti qui.
1. La bufala che leggendo il giornale con l'iPad si salva l'ambiente è colossale. Solo per produrre un iPad si: inquinanoleacquetaglianoboschiestraggonomaterieprimeinpaesidelterzomondoaccendoaltiforniscatenanoguerreinafricatrasportanomaterialiconsumapetroliosfruttamanodoperasfruttabambiniimpiegatantissimaenergiabruciapetroliobruciagasbruciacarboneetantoaltroancora. Insomma un casino. E ovviamente per usare internet si usano server, strutture per le telecomunicazioni che non si alimentano ad aria. Esistono metriche come la Embodied Energy o Life Cycle Assessment che misurano quanta energia/risorse si impiegano per produrre un oggetto. E non guardate che gli iCosi sono piccoli. Per produrli servono tante risorse quante quelle per produrre un'automobile. La nanoelettronica è terribilmente inquinante. Per non parlare dei conflitti che scatena l'estrazione dei metalli e delle terre rare, o lo sfruttamento sui lavoratori.
2. A proposito di automobili: Euro5, Euro6, la tassa sulla CO2 sono tutte norme per il consumismo più che per l'ambiente. Per produrre un'auto serve tanto petrolio quanto quello che consumerà. Tenetevela stretta finché cammina! Vi rimando qua per comodità perché il tizio la sa lunga...

Ma queste sono solo due spunti che ho preso a caso perché in questi 5 minuti mi sono capitati sotto mano. Il falso alternativo oggi è ovunque. Dalle banane biologiche che volano fino in Italia agli "alberi" artificiali  che estraggono la CO2 (per nasconderla poi nel sottosuolo).

giovedì 29 settembre 2011

Tonino non sa...

Tonino è un ragazzo italiano come tanti, ha solo 14 anni e ci sono tante cose che ancora deve imparare. Purtroppo gli adulti non lo aiutano, anzi...
Tonina si alza, come ogni mattina, alle 7, al suono della sveglia, puntuale e impietosa. Quale che fosse il suo stato di sonno deve svegliarsi, perché questa è la regola. Tonino non sa che suo nonno e tutti quelli prima di lui si alzavano con le prime luci, come veniva naturale.
Tonino va in cucina, e trova il latte già pronto sul tavolo, insieme ai biscotti e la nutella. Tonino non sa che quel latte viene da mucche deformi stipate in stalle dove non hanno mai visto un filo d'erba. La pubblicità non lo dice. La pubblicità mostra una mucca in un prato alpino sconfinato. Non sa neanche che la povera mucca che gli ha donato il suo latte viene mantenuta ad antibiotici per tutta la sua vita, perché le condizioni igieniche della stalla dove vive sono tali da rendere inevitabili le malattie. Il povero Tonino non sa che lui stesso sta assorbendo quegli antibiotici, che hanno effetto sul suo sistema endocrino. Tonino sa solo che il latte fa bene alle ossa. Quante bugie gli hanno raccontato, povero Tonino. Il latte le fa crescere in lunghezza, sì, ma fragili. Non può neppure immaginare che da anziano, gli diranno di berne di più, per la sua osteoporosi. E chissà perché, peggiorerà di giorno in giorno.
Ma è una bella giornata di maggio e Tonino tutto questo non lo sa. Si spalma una bella fetta di cioccolato sul pane. Dicono che cominci la giornata da leone. Forse perché gli ingredienti per quella cioccolata, in particolare i grassi (idrogenati, perché al palato sembra più buono) vengono dall'Africa e arrivano su navi che viaggiano per settimane, o su aerei, per fare prima. Tonino non sa che quel singolo vasetto di cioccolata costa all'ambiente più di una giro in macchina fino al negozio di giocattoli più vicino.
Tonino prende l'auto con i genitori. E' per il traffico che si sono dovuti alzare presto: nella sua città ci vogliono anche tre quarti d'ora per arrivare alla scuola. Tonino non sa che questo succede solo in città, che il suo amico Alberto, che vive nelle Marche questo problema non l'ha mai avuto. Tonino non sa neanche che in altri paesi d'Europa ci sono gli autobus, e anche i ragazzini li possono prendere, senza paura di fare tardi o di fare brutti incontri.
Tonino guarda fuori dal finestrino: il sole non rende le grosse strade più attraenti. Gli piacerebbe poter vedere un po' di verde, una collina sola magari. Tonino non sa che fino a 30 anni prima quella zona era tutta una campagna. Poi sono arrivati i palazzinari, il cemento e hanno costruito case, perché quelle si vendono. I servizi no. Non hanno fatto scuole, negozi, giardini. Quelli non fruttano. E così tutti i giorni tocca spostarsi alla scuola più vicina: 10km in 45 minuti.
Tonino entra a scuola. E' grande ormai e il prossimo anno inizierà le superiori. Studiare non gli dispiace. Ricorda benissimo tutte le guerre dal 1200 all'800. Tonino non sa però che cosa succedeva davvero nei secoli. Com'erano le persone che hanno vissuto in Europa, che mestieri facevano, come mangiavano e vestivano. A scuola non ha neanche mai sentito parlare dell'impero cinese, la più duratura civiltà al mondo, quella che ha sviluppato una medicina che guarisce senza antibiotici, quella che ha sviluppato la cartografia prima ancora dell'occidente. A scuola si imparano tante cose, ma le cose da sapere davvero sarebbero molte di più. E non te le spiega nessuno. Ad esempio perché la sua compagna lo guarda sempre, perché quando annusi un fiore ti senti più felice e perché bisogna sempre alzarsi alle 7? Questo non te lo dicono. Non dicono neanche perché il papà e la mamma devono andare a lavoro anche quando stanno male e non possono mai passare una giornata di sole in giro con lui.
Tonino arriva a casa. Lo ha accompagnato il papà. Ha preparato un piatto di pasta olio aglio e peperoncino. Lo mangia rapidamente poi torna di corsa al lavoro. Tonino viene lasciato in compagnia della televisione. Tonino non sa perché il papà deve sempre correre al lavoro, ma non ci pensa su, perché ha la televisione accesa davanti.
E così mentre la bicicletta arrugginisce in cantina, Tonino guarda un po' di combattimenti e violenza gratuita in tv. Si stima che un adolescente abbia visto decine di migliaia di morti in tv in tutta la sua vita. Ma a questo non hanno mai pensato i genitori di Tonino. Per fortuna arriva un suo amico, con un pallone calcio nuovo fiammante. Ah, se sapessero che quel pallone l'ha cucito un loro coetaneo non riderebbero così allegramente nel giocare.
Intanto è ora di fare i compiti, e quando Tonino è ancora a metà arriva la mamma che lo porta in piscina. Ha scelto la piscina perché aiuta a far crescere bene il fisico, dice. Ma in realtà è che anche lei deve respirare un po' e lasciandolo lì un paio d'ore ha del tempo per sé. Come in tutte le piscine buttano cloro a più non posso. A nulla è valso lo sforzo dei ricercatori che negli anni '90 avevano dimostrato la potenziale pericolosità delle acque clorate per il corpo umano. E poi che freddo che prende Tonino quando esce, ancora mezzo bagnato. Sono settimane che ha la tosse e non smette mai. Il dottore più che uno sciroppo non ha saputo che dargli e l'effetto non si è visto.
Intanto è cena, e fra un affettato e un uovo in camicia Tonino viene mandato con la pancia pesante a finire i compiti mentre i genitori stanchi e frustrati si incantano davanti alla televisione, ipnotizzati e idiotizzati.

Tonino non sa che tutto questo potrebbe cambiare, che in questo stile di vita è praticamente tutto sbagliato. Esistono tante forze che cercano di risolvere alcuni dei problemi e dei conflitti di questa società, economia, e modo di vivere, così come esistono tante persone che facendovi del volontariato pensano di seguire la strada giusta. Ma in vita mia non ho mai visto un sistema di idee così completo e capace di risolvere tutti questi problemi allo stesso tempo, e una organizzazione di persone così determinata e pragmatica come quella che sta dietro al movimento macrobiotico UPM, in Italia e nei paesi in via di sviluppo, che grazie alla loro minore cupidigia e arroganza stanno recependo e facendo loro il messaggio e i mezzi della macrobiotica in maniera molto più rapida di noi vecchiardi bianchi.

venerdì 23 settembre 2011

L'ammonizione del neutrino

La notizia di oggi [ANSA] è una gran dilemma per il mondo della fisica. É stata superata la velocità della luce, per mezzo di neutrini, particelle di massa estremamente ridotta ma non nulla, che hanno impiegato 60ns meno del previsto per superare la distanza Ginevra-Gran sasso (tra l'altro alla faccia dei commenti giornalistici, 60 ns è proprio tanto in proporzione!). I ricercatori hanno verificato i dati per 3 anni, prima di divulgarli, dal momento che non sembravano plausibili. Se le misure non soffrono di qualche errore di metodo ci sarebbe da rivedere parecchia teoria, dalla famosa pubblicazione di Einstein del 1905.

Ma colgo la notizia come spunto di riflessione.

Di casi analoghi se ne sono presentati tanti nella storia della fisica. Raramente è successo altrettanto in altre scienze come quella medica. Per quanto è (e sarà anche in questo caso) necessaria una lunga fase di verifiche da più parti, per essere sicuri della novità, prima di chiamare la ruspa per demolire la relatività ristretta, potrebbe essere necessario accettare la fallibilità della teoria di fronte ad una confutazione dell'esperienza.
La fisica ha affrontato numerose crisi, e la medicina? Negli anni 60 l'OMS raccomandava il consumo di carne in quantità, mettendola praticamente alla base della piramide alimentare. Ci sono volute generazioni di malati per far riconoscere formalmente l'importanza dei cereali integrali e delle verdure. Tuttavia la prassi è ancora tutta un'altra (un po' come se gli insegnanti di chimica oggi negassero l'esistenza dei radicali liberi, cosa che avveniva negli anni '70). A dar retta ai nutrizionisti, agli specialisti e ai medici di base si mangerebbe carne pure a colazione. Per dire la prima che mi viene in mente. Oppure vogliamo parlare degli antibiotici? Sì, quelli che tipicamente uccidono la microflora batterica privandoci così del (si stima) 70% delle nostre difese immunitarie, quelle che dovrebbero aiutarci a uscire dalla malattia.

Neanche la macrobiotica adotta teorie e prassi immutabili (checché ne dicano i detrattori, facendo passare i pianesiani come dei fissati). Essa è in continuo dialogo con la gente, con le reazioni dell'organismo e dell'ambiente circostante. Proprio perché non si rifugia dietro le cattedre in corsi a numero chiuso.

E vogliamo parlare degli economisti? Il sistema economico vive di leggi innaturali (il solo concetto di crescita infinita è un'aberrazione) contrarie ad ogni logica fisica (a sistemi fisici vengono applicate alla fine) o etica (sentir parlare i politici di sinistra, che dovrebbero essere dalla parte dell'uomo, di crescita, rilancio dell'industria e PIL mi fa intristire). Eppure continuiamo ad applicarle senza dar loro neanche una ritoccatina...

Ma volevo essere breve per non mettere troppa carne al fuoco. Che poi non la digerite bene...

giovedì 22 settembre 2011

Sostenibilità dell'alimentazione convenzionale e della macrobiotica UPM

Riporto alcuni risultati dello studio "Abitudini alimentari e impatto ambientale: una valutazione della domanda di risorse naturali in tre sistemi agroalimentari" a cura della dott.sa Lucia Mancini dell'Università Politecnica delle Marche, presentato in occasione del 10° convengno internazionale "Dalle Antiche Teorie Cinesi allo Sviluppo Sostenibile Pianesiano", Uni La Sapienza, Roma 2011.
Lo studio è molto completo e descrive il sistema agricolo-alimentare dominante in dettaglio, per poi analizzare la sostenibilità di tre paradigmi diversi:

  • P1: agricoltura chimica e distribuzione convenzionale
  • P2: agricoltura biologica e GAS (Gruppi di acquisto solidale)
  • P3: policoltura pianesiana e distribuzione UPM (Un Punto Macrobiotico)
La metrica utilizzata è il MIPS (Input di Materia Per unità di Servizio) [Schmidt-Bleek, 2009; Ritthof et al., 2002], che - in breve - per 1kg di prodotto alimentare in uscita stima la massa di materia prima necessaria in entrata, divisa in 6 classi: abiotica (o non rinnovabile, ovvero combustibili, minerali, chimica, etc.), biotica (o rinnovabile, ovvero biomassa vegetale e animale), acqua, aria (O2 consumato), suolo movimentato ed erosione. In sostanza il MIPS garantisce risultati di facile lettura sul rapporto ingresso-uscita dell'intero sistema agroalimentare, inclusi trasporti e distribuzione.

NOTE

Nello studio non vengono considerate le categorie suolo ed erosione per mancanza di dati. Per i paradigmi P1 e P2 viene utilizzato un paniere secondo i consigli nutrizionali del Ministero della Salute, mentre per P3 viene utilizzato un paniere basato sulla dieta Ma-Pi 3 (zuppa e piatto misto che trovate tutti i giorni al Punto Macrobiotico). Faccio notare che il fatto di avere un paniere vegetariano per P3 incide considerevolmente sui consumi, specialmente quelli di acqua. Il fatto di utilizzare consociazione e filari, nonché autoriproduzione dei semi incide notevolmente perché non sono necessari input chimici (disinfestazione e concimazione) o biologici (letame, foraggio, etc.).

RISULTATI

Ho ripreso i dati dell'articolo e li ho rielaborati, normalizzando ogni categoria in modo tale che la somma del maggiore (P1) fosse pari a 10, ovvero assegnando un peso uguale alle quattro categorie di input. Sommando i pesi delle materie input tout court si ottengono risultati sostanzialmente identici.


Come è evidente, la filiera di produzione-distribuzione UPM è 10 volte più economica di quella tradizionale a cui la maggior parte di chi legge si affida. Questo significa che, approssimativamente, con quello che 1 di voi consuma in una settimana, ci si possono sfamare 10 persone che si affidano alla filiera UPM, o anche che, se si praticasse la policoltura Ma-Pi, unitamente alla dieta macrobiotica, ci sarebbe cibo nel mondo sufficiente a sfamare 10 volte la popolazione attuale.

Ora capite che la macrobiotica non è riso scondito per gente radical-chic, ma anche un'idea brillante per risolvere le emergenze attuali del pianeta. Infatti tra le altre cose la macrobiotica:
  • nobilita il lavoro fisico dell'agricoltore e del trasformatore, gli restituisce potere e un compenso adeguato, risolvendo così problemi sociali, oltre che economici
  • riduce la desertificazione, che non è provocata tanto dall'assenza dell'acqua, quanto dall'agricoltura intensiva e chimica
  • mantiene la biodiversità e la fertilità
  • trasforma i rapporti consumatore-produttore: dalle balle dei certificati biologici, green, etc. a rapporti di fiducia veri e umani
Per tutto questo mi sento di ringraziare ancora una volta Mario Pianesi e tutto UPM che lottano per cambiare lo stato di cose, e ovviamente chi come la dott.sa Lucia Mancini si adopera per portare prova agli scettici della loro ignoranza.

Il prossimo post: la ricetta anti-crisi, ovvero quanto risparmiate del vostro stipendio seguendo un'alimentazione macrobiotica...
A presto

giovedì 8 settembre 2011

Il deodorante dello scettico

Il deodorante dello scettico profuma molto.
"Non come quelle fregature che vendono nelle erboristerie o nelle bancarelle, com'è che si chiama? Allume di rocca? Figuriamoci se un pezzo di pietra bianca e inodore può funzionare come deodorante..."

Ecco quello che tanti scettici dicevano e dicono. E' così povero il pensiero lineare, aristotelico e determinista cui noi occidentali siamo abituati dal pensiero scientifico che non può che cercare evidenze palesi alla vista (o in questo caso al fiuto).

Fatto sta che l'allume di rocca come deodorante funziona benissimo [Altroconsumo Luglio-Agosto 2011], anche troppo, e in tantissimi deodoranti commerciali l'azione antitraspirante è data dai composti dell'Alluminio.

Ma non volevo parlare di deodoranti, quanto dell'arroganza dell'occidentale scettico di natura e sicuro delle proprie convinzioni. Oggi stavo appuntandomi che il rasoio di Occam "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem", è funzionato benissimo per costituire tutto lo scibile scientifico necessario alla tecnica, ma non ha alcuna valenza quando ci si accosta ai sistemi complessi: ecosistemi geologici, biologici e infine l'uomo. Lì infatti fallisce la scienza nel capire, diagnosticare, ottenere gli effetti desiderati, curare. Lì la logica si fa fuzzy, i sistemi sovradeterminati, le grandezze non lineari, i modelli miseri.

In questi casi spessoci aiuta la nostra testolina, complessa, non lineare, fuzzy. Fatta dalla natura per capire la natura in un modo che non dà certezze né verità, ma nell'unico modo umanamente possibile. A volte si tratta di "serendipity", epifanie, altre di convinzioni. Come quella che gli azuki regolarizzano i liquidi e la ritenzione. Non lo dimostra nessun articolo scientifico ma l'hai provato su di te qualche volta e ti è sembrato vero. Non puoi dirlo ai quattro venti, lo tieni per te e i tuoi figli. La scienza (estremamente yin-mentale) dell'uomo occidentale (estremamente  yang-combattivo) questo non lo tollera. Se una cosa è vera deve essere dimostrata, sviscerata e diffusa ai quattro venti, tutti devono sapere!

Ma chi fa macrobiotica è abituato al fatto che le cose più importanti le devi scoprire sulla tua pelle, non basta scrivere una bella paginetta e metterla su internet, come sto facendo ora, perciò tanti saluti e se volete provare gli azuki fatemi sapere...

NB: qualcosa su cui essere scettici a priori c'è: i complottismi fantascientifici. Chi li vede ovunque è più malato di chi viene tacciato di ordirli. Vedi alla voce scie chimiche, HAARP e controllo mentale.
Non esiste una eminenza grigia con piani di lungo termine. L'uomo è uno stupido [vedi Carlo M. Cipolla, "Le leggi fondamentali della stupidità umana", ed. Il Mulino 1988].